Con frutti deliziosi e un profumo delicato, il mandorlo è un albero coltivato da tempo nel Mediterraneo, in virtù delle caratteristiche botaniche adatte al clima.
Di seguito esploriamo perché potare il mandorlo per stimolare la crescita e rinvigorirlo in fase adulta. Ci concentreremo inoltre sul periodo ideale, gli strumenti e le tipologie di potatura del mandorlo, scoprendo alcune linee guida utili per la coltivazione.
L’albero di mandorlo è una pianta da frutto che appartiene alla famiglia delle Rosacee. Proveniente in origine dall’Asia centrale e largamente diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, questa coltivazione è associata a molti piatti deliziosi delle regioni del sud Italia, Grecia, nord Africa e Medio Oriente.
Ciò si deve alla bontà del frutto: la mandorla è una drupa di forma ovale e appiattita, il cui seme viene generalmente lasciato essiccare e tostato per un utilizzo in cucina, dove è apprezzato anche per il profilo nutrizionale ricco di grassi, proteine vitamine e sali minerali.
Come avviene per qualsiasi altra specie vegetale, la potatura dell’albero di mandorlo apporta benefici fondamentali per preservare la pianta da frutto nelle migliori condizioni possibili.
Uno degli scopi principali è proprio quello di prevenire il diffondersi di parassiti e la comparsa di malattie dovute a ristagni nei periodi più freddi, nonché la creazione di ambienti poco sani che possono crearsi a causa della scarsa circolazione d’aria.
Il più importante beneficio della potatura riguarda tuttavia il miglioramento della produttività. Con una sapiente opera di eliminazione dei rami, infatti, l’albero è stimolato a produrre frutti più sani e numerosi.
Nel ciclo di vita di un mandorlo esistono vari periodi, che forniscono linee guida importanti per quanto concerne la cura ottimale. Un albero come il mandorlo, che dona preziosi alimenti, presenta esigenze diverse a seconda dell’età.
Appena nato, l’albero di mandorlo deve essere potato con l’obiettivo di conferire una forma di allevamento idonea. La potatura di formazione, solitamente eseguita in primavera, stimola la crescita, l’attecchimento delle radici e il controllo dei parassiti.
Nel primo anno vanno eliminati i rami più bassi in favore dei più alti, per favorire lo sviluppo del tronco. Per una chioma omogenea, la forma di allevamento a vaso è quella da prediligere.
Nelle fasi corrispondenti alla gioventù, che sono comprese tra i due e i cinque anni di età, l’esemplare vegetale deve essere gestito attraverso un’attività mirata a stimolare la produzione.
La potatura di un albero giovane da frutto risponde infatti all’obiettivo di favorire la fioritura, nonché di preservare la forma di allevamento definita.
Le operazioni prevedono:
È bene tagliare anche rami eccessivamente lunghi o vigorosi per non togliere luce preziosa ai frutti in sviluppo. Per ogni ramo andrebbero lasciate almeno due gemme destinate a trasformarsi in fiori e frutti, privilegiandole rispetto alle gemme vegetative.
Quando il mandorlo raggiunge la fase adulta, compresa tra i sei e quindici anni di età, lo scopo perseguito è il mantenimento. In questa fase l’albero deve essere privato non solo dei rami secchi e di quelli irregolari, bensì anche di quelli deboli o con eccesso di vegetazione per favorire il passaggio dell’aria.
Per gli alberi più vecchi è invece prevista la potatura di rinnovo, con l’intento di rinvigorire la pianta e stimolare l’attività di fioritura e fruttificazione.
In aggiunta alle operazioni da seguire anche nelle fasi precedenti, dai vent’anni in poi è consigliabile ridurre la lunghezza delle branche principali di almeno un terzo, arrivando così a stimolare la crescita di germogli e il rinverdimento della chioma.
Nelle linee guida per la potatura dell’albero di mandorlo l’elemento indispensabile da tenere a mente riguarda la tempistica ideale. Non tutti i periodi dell’anno sono adatti a compiere questa delicata operazione che, se gestita al meglio, permette di stimolare la crescita e la produzione di gustosi frutti.
Il momento più indicato per potare il mandorlo dipende dallo scopo per il quale viene eseguita l’attività, nonché dalle condizioni climatiche. In linea generale l’intervento deve essere programmato tra la fine dell’estate e l’inizio della primavera, evitando i mesi gelidi o torridi.
Nelle zone dove il clima è mite e non esistono pericoli di gelate, è preferibile ricorrere alla potatura dell’albero di mandorlo nei mesi di settembre, favorendo così anche la cicatrizzazione di eventuali ferite e riducendo il rischio del diffondersi di malattie fungine.
Gli attrezzi indispensabili per la potatura dell’albero di mandorlo sono quelli che si possono trovare in commercio nelle migliori realtà commerciali per la cura della casa e del verde. Per portare a termine al meglio queste operazioni è importante puntare su prodotti di qualità.
Anzitutto è bene avere a portata di mano una scala solida, preferibilmente telescopica, per raggiungere i rami più alti, dotandosi al contempo di protezioni per la sicurezza individuale, come guanti da giardinaggio, casco e occhiali protettivi.
I seghetti manuali o elettrici sono indispensabili per affrontare questo compito al meglio. I tranciarami con lame dritte possono bastare per recidere i rami più morbidi sottili, mentre quelli a becco ricurvo si prestano a eliminare i tronchi più irregolari e spessi.
Per recidere i rametti dei mandorli giovani bastano invece delle semplici forbici da giardinaggio.
Se hai necessità di potare il tuo albero di mandorlo, puoi rivolgerti ad Alberomania. Disponiamo degli strumenti e delle qualifiche necessarie per mantenere i tuoi alberi e il tuo giardino sempre verdi ed in salute.
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La potatura dell’albero di mandorlo è un’attività importante per assicurare all’esemplare vegetale un ciclo vegetativo lungo.
Parte integrante della cura, assieme all’irrigazione e alla prevenzione delle malattie, la potatura deve essere programmata in linea con l’età dell’albero, il periodo dell’anno migliore ed eseguita mediante l’impiego di attrezzature di qualità.
Pubblicato il: 16 Febbraio 2025 in categoria: Potatura
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